Chiesa di San Michele Arch.

Le prime notizie sulle vicende costruttive riguardanti la chiesa di San Michele Arcangelo  risalgono agli inizi del XV secolo quando, la popolazione di Castrum Sancti Angeli, partecipò alla realizzazione della prima chiesa comunitaria, dedicata all’Arcangelo.

Ma l’edificio cosi come oggi lo vediamo risale agli anni Settanta del Settecento. Il progetto per il nuovo edificio venne affidato all’architetto romano Pompeo Schiantarelli, che giunse a Castel Madama nel giugno del 1771. Dal momento che lo spazio a disposizione era molto ristretto l’architetto progettò un edificio a croce greca con i bracci laterali limitati ottenendo così un ambiente centralizzato in stile fondamentalmente neoclassico, con un’ampia cupola, sorretta da alte lesene e colonne con capitelli compositi, su cui si innalzeranno quattro pennacchi e, al di sopra, a dominare il monumento, pose un lanternino con una croce sovrastante, in ferro, che conclude il tempio. Il 29 settembre 1775, festa del Santo Patrono, venne celebrata per la prima volta la Santa Messa nella nuova chiesa, pur mancando ancora l’altare e tutte le rifiniture.

Entrando nella chiesa di San Michele Arcangelo a Castel Madama la prima cosa che ci appare è la grande tela posta sopra l’altare maggiore che raffigura l’Arcangelo guerriero che, con la spada sguainata, minaccia il demonio che calca col piede, opera del pittore tedesco M. Hardtmuth che ha posto la sua firma in basso a sinistra. Questa opera è copia fedele del San Michele Arcangelo realizzato da Guido Reni nel 1635 e conservata nella chiesa di Santa Maria della Concezione a Roma. Appena entrati sulla sinistra c’è la Cappella del Sacro Cuore e nella parete opposta, c’è la Cappella della Madonna di Guadalupe, costruite nel 1791. Le cappelle successive sono dedicate una a San Michele e l’altra a San Biagio e Sant’Antonio Abate. Quest’ultima, situata a sinistra rappresenta i due Santi e al centro sopra di loro è raffigurata la Vergine con il Bambino sorretta da due angeli; mentre nella cappella corrispondente sulla destra si conserva la “macchina” di San Michele Arcangelo, risalente al XIX secolo, che ogni anno nelle due feste patronali di maggio e settembre viene portata in processione dalla Confraternita del SS. Sacramento.

Le due pale d’altare che si trovano negli altari successivi rappresentano “San Francesco di Paola” (di autore ignoto) e “la Vergine del Rosario”. È da notare come nella cappella di destra ai lati della tela con San Francesco ci siano gli stemmi della famiglia Vidaschi che originariamente avevano lo ius altaris della cappella. . Nella tela di sinistra è raffigurata la Vergine del Rosario con San Domenico Guzman e Santa Teresa d’Avila del pittore Pietro Labruzzi.

Sopra l’entrata secondaria della chiesa è conservata la maschera funeraria  in gesso policromo di Sant’Ignazio di Loyola. La lapide sottostante spiega il perché della presenza dell’effigie del Santo ricordando l’episodio della pace tra castellani e tiburtini, pace avuta grazie all’intervento del Santo nel 1548.

Nella cappella a sinistra dell’altare maggiore è conservato un crocifisso ligneo a grandezza naturale di scuola abruzzese del 1300.

La cupola venne progettata dallo stesso Schiantarelli e realizzata nell’estate 1775 contemporaneamente al tiburio ottagonale esterno a protezione di questa. Nello stesso anno venne fatta l’iscrizione posta all’interno del cupolino con la data dell’opera e la dedica da parte del popolo castellano. La cupola misura 18 metri di diametro e circa 35 di altezza. All’interno della cupola lo Schiantarelli fece porre dei pesanti rosoni. Questi, costituiti da un impasto a base prevalentemente di malta e gesso, avevano otto petali ognuno e un pistillo, erano fissati all’interno di ogni lacunare con piccoli cunei di legno, infissi uno per ogni petalo ed uno nel pistillo centrale del fiore.

Nei pennacchi sotto la cupola sono affrescati i quattro evangelisti con i loro simboli. Questi sono relativamente recenti poiché realizzati nel 1942 dal pittore Oscar Grottini, che ha anche affrescato le cappelle presenti nella chiesa con paesaggi e festoni.

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